La via Flaminia (detta minor o militare) è il nome attribuito da alcuni studiosi a un prolungamento della Via Cassia costruito dal console Caio Flaminio nel 187 a.C. tra Bononia (Bologna) e Arretium (Arezzo), la cui esistenza ci è tramandata da Tito Livio nella Storia di Roma (Libro XXXIX, cap. 2).
Il nome Flaminia minor, o secunda o altera o Flaminia militare, è stato assegnato dagli studiosi per distinguerla dalla via Flaminia tracciata nel 220 a.C. dal padre di Gaio Flaminio, Gaio Flaminio Nepote, per collegare Roma con Rimini.
Il preciso tracciato della strada rimane ancora oggi al centro di un acceso dibattito tra gli storici. Tito Livio parla della costruzione della strada al termine delle operazioni militari per debellare le popolazioni liguri che ancora occupavano l’Appennino, ma non fa parola dell’esatto percorso. La strada certamente collegava Bologna e Arezzo passando per i crinali dell’Appennino.
L’importanza di Claterna (l’attuale Ozzano) posta all’incrocio delle due vie consolari del 187 a.C., la via Emilia e la “Flaminia minore”, la presenza in età medievale di toponimi come Flaminia, Flamenga, Fiamenga e tracce di un’antica via lastricata nell’alta valle del Quaderna fanno presumere che l’itinerario passasse sul crinale tra Idice e Sillaro.
La prima tappa parte da Ozzano nell’Emilia e arriva fino a Villa di Cassano dove, con una breve deviazione dall’itinerario principale, è possibile pernottare.